L'arte dei muretti a secco è patrimonio UNESCO

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Di Gioia Salvatori
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Ecologica e sostenibile è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell'umanità

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A vederli vengono subito in mente l'estate, la culla del Mediterraneo con il suo solleone, il vento caldo e il mare. Le loro pietre arroventate e la Liguria di Eugenio Montale coi pomeriggi assolati e quell'indimenticabile muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. 

L'arte dei muretti a secco è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio immateriale dell'umanità. Otto Paesi europei: Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera avevano avanzato la candidatura e il riconoscimento è arrivato questo mercoledì. 

Pilastro dell'agricoltura nei Paesi più poveri, tradizione antica, l'UNESCO ha riconosciuto che i muretti a secco sono "vitali per ambiente e agricoltura", espressione di un rapporto armonioso tra l'uomo e la terra; quello che si esprime là dove per costruire un argine, un confine, un terrazzamento, non serve nulla di chimico, nient'altro oltre alle pietre a un po' di terra secca tra i vuoti e l'arte della mano che costruisce, proprio quella che è stata riconosciuta patrimonio dell'umanità.

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