Delanoë direttore aggiunto dell'osservatorio franco-russo considera probabile l'escalation visto l'invio di mezzi da pattugliamento a Kiev da parte degli Stati Uniti
Mentre i russi si accingono a processare i marinai delle unità militari ucraine catturate nello stretto di Kerch domenica, l'Ue valuta nuove sanzioni verso la Russia e invita le parti alla "massima moderazione".
Dal punto di vista legale, oltre che storico e politico, la situazione è complessa. La navigazione nelle stretto infatti è libera per i due Paesi in base a un vecchio trattato, ma è ancora valido dopo l'annessione della Crimea?
Russia- Ucraina e quel trattato del 2003 superato dai fatti
Il direttore aggiunto dell'Osservatorio franco-russo Igor Delanoë, spiega: "Ovviamente, dopo l'annessione della penisola alla Russia nel 2014, infatti, Mosca controlla entrambe le coste dello stretto di Kerch e vuole amministrarlo come acque interne russe. Dunque hanno introdotto regole molto dettagliate per l'uso dello stretto di Kerch, che l'Ucraina non riconosce. Kiev, per contro, insiste sull'applicazione dei termini del ben noto accordo del 2003, che in realtà ha perso la sua rilevanza dopo l'annessione della Crimea".
Kiev dopo il sequestro delle navi ha approvato la legge marziale e il ministro degli esteri ucraino ha chiesto aiuto alla Germania per pattugliare il Mar d'Azov con navi Nato mentre gli Stati Uniti sono già nella partita: "Alcune settimane fa gli Stati Uniti hanno iniziato a fornire piccole navi da guardia costiera all' Ucraina per il rafforzamento della flotta - dice Delanoë - Potrebbero voler espandere questo programma e trasferire altre navi in Ucraina, è possibile che inviino equipaggiamenti militari, potrebbero essere missili anti-nave. In questo caso sarebbe un escalation, ed è abbastanza allarmante. In questo caso c'è il rischio di altri incidenti, forse anche più pericolosi".