Chi ce l'ha con il Parmigiano e il prosciutto di Parma?

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Di Cecilia Cacciotto
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Sette Paesi nuovamente all'attacco: in nome del cibo 'salubro' vanno all'attacco di sale, grassi e zuccheri. Ma sempre per la salute potrebbero promuovere bibite zuccherate con edulcorante

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Una fronda di Paesi ribelli torna all'attacco di olio d'oliva, parmigiano, mortadella e prosciutto.

Lontano dalle verdi colline d'ulivi potrebbe consumarsi una nuova congiura ai danni dei prodotti anche italiani, denuncia Coldiretti.

Sette Paesi, Brasile, Francia, Spagna, Indonesia, Norvegia, Senegal, Sudafrica e Thailandia hanno presentato una proposta di risoluzione alla seconda commissione  dell'Assemblea generale dell'Onu, che invita a attuare politiche che dissuadano dal consumo di cibi insalubri.

Di cosa si tratterà mai?

Nel testo si punta a colpire alimenti che contengono zuccheri, grassi e sale; si chiedono apposite etichette, bollini che vanno dal nero al verde e che potrebbero, ad esempio, penalizzare il prosciutto italiano per via del sale e premiare una bibita che non contiene zucchero ma dell'edulcorante.

Il sistema dei bollini è stato già introdotto in Cile, un bollino nero sconsiglia di fatto prodotti come alcuni formaggi, anche italiani e l'export agroalimentare nei primi sette mesi del 2018 è sceso del 12%, denuncia sempre Coldiretti.

La proposta sarà negoziata e discussa dalla 2° Commissione Onu entro il 14 dicembre (questa comunque contraddice il documento approvato lo scorso 27 settembre al Terzo forum delle Nazioni unite) a seconda dell'andamento delle trattative la risoluzione potrebbe arrivare in Assemblea generale.

Chi ne trae vantaggio?

I grandi colossi dell'agroalimentare potrebbero trarne sicuramente vantaggio.  Sotto schiaffo non ci solo alcuni alimenti ma il concetto stesso della dieta mediterranea entrata a far parte del patrimonio immateriale Unesco nel 2010.

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