Ronaldinho è in bolletta

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Di Alberto De Filippis
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Non avrebbe più soldi e deve due milioni di euro al fisco

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"Ho speso gran parte dei miei soldi per alcool, donne e macchine veloci, il resto l'ho sperperato", diceva George Best, indimenticata stella del calcio inglese. Ronaldinho, ex calciatore di Barcellona e Milan, sembra averlo preso in parola. Avrebbe solo 6 euro nel conto in banca. Nei giorni scorsi il tribunale di Giustizia del Rio Grande do Sul ha disposto il sequestro del passaporto dell'ex fuoriclasse brasiliano, e di suo fratello Assis, dopo che i due non hanno onorato una pena pecuniaria del fisco di circa due milioni di euro a cui erano stati condannati nel 2015 per la costruzione di un manufatto abusivo a Porto Alegre. Il tutto in una zona che era sotto tutela ambientale per motivi ecologici.

Un duro colpo per Ronaldinho, che negli ultimi ha girato per il mondo (Cina, Giappone e Africa) per promuovere il marchio Nike del quale è ambasciatore. Il campione brasiliano è finito al centro di polemiche di natura politica per il suo sostegno al neopresidente Jair Bolsonaro.

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