Catalogna: Puigdemont lancia il nuovo partito "Crida"

Catalogna: Puigdemont lancia il nuovo partito "Crida"
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Di Cristiano Tassinari
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Dal suo esilio politico in Belgio, Carles Puigdemont lancia la sua nuova creatura: il partito "Crida Nacional per la Republica", confermandosi il capopopolo - anche se a distanza - per la battaglia per l'indipendenza della Catalogna. Intanto Quim Torra cerca sempre un accordo con Pedro Sanchez.

Puigdemont capopopolo

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MANRESA (SPAGNA)

Da buon capopolo, Carles Puigdemont chiama a raccolta i suoi fedelissimi e si fa un nuovo partito: il "CRIDA NACIONAL per la REPUBLICA" (dal catalano: "Grido Nazionale per la Repubblica"), che già nel simbolo ricorda il 1. ottobre, la data del famoso referendum che nel 2017 scatenò la battaglia politica e legale tra la Spagna e la Catalogna.

Nel simbolo del partito è evidente l'1-O, riferito al 1.ottobre 2017

Puigdemont saluta in videoconferenza da Bruxelles, ma è Laura Turull, figlia di Jordi Turull, ancora in carcere, a lanciare il nuovo movimento politico, nato - secondo i fondatori Quim Torra, Jordi Sánchez, anch'egli in carcere, e lo stesso Puigdemont - con la vocazione alla disobbedienza.

I fondatori di CRIDA sono loro.

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CRIDA diventerà un partito politico,** anche se non parteciperà alle elezioni comunali del 2019. Sarà formalmente costituito a gennaio, in coincidenza con l'apertura del processo orale per il tentativo di secessione proprio del 1. ottobre 2017.

Ma né le elezioni né l'occupazione delle istituzioni sono la chiave del CRIDA, ma la disobbedienza. Intesa come "un'azione necessaria prima di ciò che considerano l'ingiustizia dei poteri dello Stato nel suo rifiuto di accettare la richiesta di autodeterminazione".

"Libertà Libertà"

L'incontro si è svolto a Manresa, città catalana a qualche km dal carcere di Lledoners, dove sono incarcerati alcuni dirigenti indipendentisti, tra cui l'ex vice-Presidente della Generalitat Catalana Oriol Junqeras e altri esponenti di spicco del movimento indipendentista.

Al grido di "Libertà Libertà", il popolo indipendentista catalano (presenti anche i dirigenti Elsa Artadi e Miquel Buch) chiede la liberazione dei nove dirigenti ancora rinchiusi e che rischiano una condanna a 25 anni per "ribellione".

Il popolo indipendentista catalano sventola la scritta "Libertà".

"Verso il riconoscimento della Repubblica catalana"

Dal maxischermo del suo esilio in Belgio, ecco Carles Puigdemont: "Apriamo la porta a tutti coloro che condividono la necessità di avanzare saldamente, fermamente e congiuntamente verso il riconoscimento internazionale della Repubblica catalana".

Carles Puigdemont in videoconferenza dal Belgio.

Un eventuale, ma improbabile accordo?

Il presidente della Generalitat Catalana Quim Torra, intanto, continua le trattative per un eventuale accordo - soprattutto sul riconoscimento di maggiore autonomia per la Catalogna - con il governo di Pedro Sánchez.

REUTERS/Albert Gea
L'attuale Presidente della Generalitat Catalana Quim Torra.REUTERS/Albert Gea
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