Il premier russo commenta in esclusiva a euronews le sanzioni dell'Occidente

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"Sono assolutamente controproducenti e corrispondono a una dichiarazione di guerra commerciale". La versione integrale dell'intervista sul nostro sito e telegiornale

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Rapporti tesi, al limite dello strappo, quelli tra Russia ed Unione europea dopo la proroga nel luglio scorso delle sanzioni economiche, in particolare nei settori finanziario e dell'energia. Una contrapposizione nata in risposta alle azioni della Russia in Ucraina.

** "Se guardiamo indietro alle relazioni intercorrenti tra Russia e Unione Europea, vediamo - dice ai nostri microfoni  il primo ministro russo Dmitrij Medvedev - che questi rapporti stanno attraversando momenti difficili. Noi pensiamo che questo sia il risultato di decisioni piuttosto avventate, assunte dall'Unione europea. E penso che siano i cittadini dell'Unione europea a pagare per queste decisioni.**

E sottolinea ancora una volta: "non siamo noi ad aver iniziato"

Unione europea e Stati Uniti, parte da loro - secondo Medvedev - l'affondo alla Russia. Le sanzioni altro non sono che una dichiarazione di guerra economica, ha ribadito il primo ministro russo durante l'intervista.

"Le sanzioni sono un'idea assolutamente controproducente. E quelle contro il settore bancario sono, di fatto, una dichiarazione di guerra commerciale. Senza alcun dubbio saremo capaci di superare questo tipo di pressione. Siamo certi che la nostra economia sia in grado di adattarsi ad ogni genere di pressione. L'unica domanda è perché sia necessariotutto questo. Mi riferisco al fatto che le sanzioni minano l'ordine internazionale, incluso l'ordine economico internazionale".

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