La gioia di Trump per l'elezione del giudice accusato di violenza sessuale

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Anche se faticosamente e dopo 90 giorni di battaglia Kavanaugh fa il suo ingresso alla Corte Suprema USA ma le proteste contro il giudice accusato di violenze sessuali non sono state ancora sedate.

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Il Presidente Trump esulta per l'elezione di Brett Kavanaugh alla Corte Suprema statunitense  ma le proteste contro il giudice accusato di violenze sessuali non sono state ancora sedate.

Una consacrazione al fotofinish in puro stile neocoloniale. Il suo sponsor ha firmato la nomina sull'Air Force One in volo verso il Kansas dove ad attenderlo c'erano le sue folle adoranti.

"E' una brava persona. Mi sono congratulato"; si è affretto a dire Trump che ha rincarato anche la dose in pubblico: "Oggi siamo davanti a una grande vittoria per la nostra nazione, il nostro popolo e la nostra amata Costituzione. E voglio ringraziare i nostri fantastici senatori repubblicani per essersi rifiutati di fare marcia indietro di fronte alla spudorata campagna di distruzione politica e personale dei democratici".

Pare intanto che Kavanaugh  abbia 'salvato' la sua nomina alla Corte Suprema seguendo il consiglio del consigliere legale della Casa Bianca, Donald McGahn.

Quando tutto sembrava perso poco dopo la testimonianza di Christine Ford in Senato, McGahn - riporta il New York Times - si è chiuso in una stanza con Kavanaugh e sua moglie. Al giudice ha consigliato di mostrare la sua rabbia e la sua indignazione sulle accuse mosse nei suoi confronti da Ford.

Kavanaugh non si è lasciato ripetere due volte il suggerimento: davanti ai senatori ha spiegato con forza e rabbia le sue ragioni, esponendosi alle critiche dei democratici secondo i quali si è spinto troppo oltre. Ma Kavanaugh è riuscito così a convincere i repubblicani, motivandoli a combattere per lui. E così à stato: la battaglia di 90 giorno per la sua conferma si è chiusa con una vittoria.

Di ostacoli per arrivare alla sua conferma Kavanaugh ne ha dovuti superare molti. Il primo iniziale ha riguardato lo scetticismo di Donald Trump, che non era convinto perché lo riteneva un "uomo di Bush". Kavanaugh ha infatti lavorato nella Casa Bianca dell'ex presidente repubblicano George W. Bush.

Convinto Trump, Kavanaugh ha poi superato, con l'aiuto di McGahn, lo scetticismo di Mitch McConnell. Quando il peggio sembrava ormai passato sono arrivate le accuse di Ford e poi quelle di Deborah Ramirez. Tutto sembrava perso, ma un aiuto inatteso è arrivato da Michael Avenatti, il legale della porno star Stormy Daniels: Avenatti ha parlato di una terza accusatrice, Julie Swetnick, vittima di uno stupro di gruppo.

Accuse pesanti quasi subito smentite e che hanno sollevato dubbi su tutte le donne uscite allo scoperto contro Kavanaugh, facilitandone di fatto la conferma.

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