Merkel ai macedoni: "Votate sì al referendum"

Angela Merkel a Skopje con il premier macedone Zoran Zaev
Angela Merkel a Skopje con il premier macedone Zoran Zaev Diritti d'autore Foto: REUTERS/Ognen Teofilovski
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Di Diego Giuliani
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"Il sì vi schiuderebbe le braccia della famiglia euro-atlantica". Da Skopje Merkel parla ai macedoni e fa campagna per il referendum di fine settembre. La consultazione vincola il via libera all'adesione a Nato e UE alla sofferta accettazione del nome "Repubblica della Macedonia del Nord"

La cancelliera tedesca da Skopje: "Il sì vi schiuderebbe le braccia della famiglia euro-atlantica"

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Angela Merkel a Skopje per il sì al referendum di fine mese. Accolta dal premier macedone Zoran Zaev, la cancelliera tedesca ha sfruttato la sua visita, per lanciare un appello in favore del "sì" alla consultazione del 30 settembre, che vincola l'adesione a Nato e Unione Europea all'accettazione del nome di "Repubblica della Macedonia del Nord". 

"Siete invitati ad aderire alla Nato, avete la possibilità di entrare a far parte dell'Unione Europea - - ha detto la cancelliera tedesca -. Molto resta ovviamente ancora da fare, ma la precondizione per questo cammino è ovviamente un successo al referendum del 30 settembre".

Foto: REUTERS/Ognen Teofilovski
La cancelliera tedesca Angela Merkel durante la conferenza stampa a SkopjeFoto: REUTERS/Ognen Teofilovski

"Cruciale il mantenimento dello status quo nei Balcani"

Di "importanza cruciale (...) in un'ottica tedesca ed europea", ha poi aggiunto la Cancelliera tedesca, il mantenimento dello status quo nei Balcani. L'imperativo della stabilità regionale, ha lasciato intendere Merkel senza nominarlo, passa insomma per un "no" ad eventuali accordi fra Belgrado e Pristina, su una revisione delle frontiere tra Serbia e Kosovo. 

Il referendum del 30 settembre sottoporrà agli elettori macedoni il quesito: "Siete favorevoli all'adesione alla NATO e all'Unione Europea e ad accettare l'accordo sul nome, raggiunto fra Repubblica di Macedonia e Grecia?". 

In piazza contro il cambio di nome: lacrimogeni a Salonicco

Il sofferto accordo politico tra Atene e Skopje sul cambio di nome è arrivato a giugno, dopo il pressing del premier macedone Zaev e le aperture di Nato e Unione Europea, che l'hanno tuttavia posta come precondizione al percorso d'adesione.

In entrambi i paesi la più forte opposizione è incarnata dalle composizioni nazionaliste, spalleggiate a Skopje anche dal presidente macedone Gjorge Ivanov. Proprio in concomitanza con l'appello di Angela Merkel, in Grecia i detrattori del progetto sono scesi in piazza a Salonicco. Lacrimogeni e cordoni della polizia hanno qui bloccato l'avanzata dei manifestanti, richiamati da una visita del premier Alexis Tsipras.

Foto: REUTERS/Alexandros Avramidis
Tensioni e lacrimogeni alla manifestazione di SaloniccoFoto: REUTERS/Alexandros Avramidis
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