Lo ha deciso il tribunale di Edirne. In attesa del processo i due sono tornati a casa su un aereo governativo. Ad accoglierli, all'aeroporto di Salonicco, anche il ministro della Difesa Panons Kammenos: "Speriamo sia l'inizio di un nuovo giorno nelle relazioni tra i due paesi"
Sono tornati a casa, in attesa del processo, i due militari greci arrestati in Turchia nello scorso marzo. Poche ore dopo il rilascio disposto questo martedì dal tribunale di Edirne, i due sono volati in Grecia a bordo di un aereo governativo. Erano stati arrestati con l'accusa di spionaggio dopo aver attraversato la frontiera tra i due paesi ed essere entrati, secondo loro per errore, in una zona militare interdetta.
Una vicenda che ha contribuito ad inasprire ulteriormente le relazioni tra i due paesi, già tese a causa delle storiche dispute di confine, in particolare nelle acque dell'Egeo. Ad accogliere i due militari all'aeroporto di Salonicco, oltre alle famiglie, c'era anche il ministro della Difesa greco Panos Kammenos.
"A nome del primo ministro Tsipras, del governo e del popolo greco, saluto il ritorno a casa dei nostri due militari - ha detto il ministro -. Mi auguro che la loro liberazione segni l'inizio di un nuovo giorno nelle relazioni tra Grecia e Turchia. Possiamo convivere e possiamo farlo in pace, nell'interesse di entrambe le nazioni".