Monsanto, giardiniere malato: "Una vittoria non solo per me"

Monsanto, giardiniere malato: "Una vittoria non solo per me"
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Di Debora Gandini
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Maxi risarcimento per DeWayne 'Lee' Johnson, l'uomo con un cancro alla pelle: 286 milioni di dollari

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“Mi batterò fino all’ultimo respiro”. Così aveva detto qualche settimana fa davanti al giudici DeWayne «Lee» Johnson. E alla fine la sua battaglia contro il gigante dell’agrochimica Monsanto l’ha vinta. Per l’uomo, 46 anni e un cancro alla pelle in fase terminale la Corte di San Francisco ha stabilito un risarcimento di 285 milioni di dollari.

"Una vittoria non solo per me"

"Sono contento di poter contribuire a una causa, ha dichiarato il primo tra migliaia di querelanti. Dopo aver saputo del glifosato e di tutto il resto, sono felice di poter aiutare altre persone, anche se il caso e la causa sono molto più grandi di me. C’è bisogno che si parli molto di quanto accaduto. "

Johnson subito dopo il verdetto del tribunale ha tingrazio tutta la giuria, gli avvocati che lo hanno seguito e tutte le persone che gli hanno sempre dato supporto sottolineando che questa è una vittoria di tutti i querelanti. "Ora abbiamo una strada da percorrere - ha dichiarato uno dei legali del giardiniere, Brent Wisner -. Monsanto deve scegliere se fare la cosa giusta con tutte le persone che sono state danneggiate, con Mr. Johnson e con tutti coloro che potrebbero avere conseguenze in futuro per aver usato questo prodotto".

Il tribunale ha riconosciuto che il diserbante dell’azienda che Lee usava quanto era giardiniere nelle scuole della Bay Area conteneva una sostanza altamente cancerogena. Un verdetto, che secondo gli avvocati difensori della Monsanto, non cambia le prove scientifiche condotte in 40 anni. Il glifosato è usato in tutto il mondo. È l'erbicida più utilizzato e più studiato, ma qualcosa è andato storto. Decisamente viene da dire.

La multinazionale, che ogni anno guadagna dal diserbante oltre 4 miliardi di dollari, è stata acquistata per oltre 60 miliardi di dollari dalla tedesca Bayer, che sta pensando di cambiarle nome.

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