Caso-Skripal: un altro caso-Litvinenko?

Nuovo capitolo della Guerra Fredda tra Regno Unito e Russia
LONDRA (REGNO UNITO) - Il governo britannico si sta preparando a chiedere a Mosca l'estradizione di due cittadini russi sospettati di essere gli autori dell'avvelenamento dell'ex spia Sergei Skripal e della figlia Yulia, il 4 marzo scorso a Salisbury, nel Regno Unito.
Questo è quanto emerge da un reportage del quotidiano inglese "The Guardian", che cita fonti governative e di sicurezza.
Sergei Skripal e la figlia - comunque sopravvissuti all'attacco nei loro confronti - sono stati avvelenati con il micidiale gas nervino Novichok: il Regno Unito ha sempre considerato responsabile la Russia, nonostante le accuse siano state respinte da Mosca.
Una vittima del Novichok
[L'8 luglio scorso la cittadina britannica Dawn Sturgess è morta](iframe width=) dopo essere entrata casualmente in contatto con i resti del veleno e il suo compagno Charlie Rowley è stato dimesso dall'ospedale solo il 20 luglio.
Dopo l'avvelenamento a Sergei Skripal, il Regno Unito, gli Stati Uniti e altri paesi hanno ordinato [la più grande espulsione di diplomatici russi mai avvenuta dai tempi della Guerra Fredda.](<iframe width=)
"Zero possibilità"
Per l'estradizione dei due sospettati dell'avvelenamento, il governo britannico si attende un rifiuto più che scontato da parte della autorità russe. "Zero chance", scrive "The Guardian".
Ricordate il caso-Litvinenko?
Il caso ricorda quello di Aleksandr Lugovoi e Dmitri Kovtun: ex agenti segreti accusati di aver contaminato mortalmente con polonio radioattivo nel 2006 a Londra il transfuga Aleksandr Litvinenko, ufficiale del Kgb divenuto oppositore di Putin. Due ricercati che Mosca, avendo contestato le accuse, s'è sempre rifiutata di consegnare.
Sulle analogie tra il caso-Skripal e il caso-Litvinenko, Euronews ha sentito l'opinione di Mario Scaramella, analista che nel 2006 visse da vicino la vicenda del polonio.