Erdogan rimanda agli Usa le stesse sanzioni che Washington gli ha inflitto. La pietra dello scandalo è l'arresto del pastore statunitense Brunson accusato in Turchia di essere una spia
Le tensioni fra USA e Turchia sono ormai una costante dopo che Washington ha inflitto sanzioni ai due dei ministri dell'esecutivo Erdogan che hanno armato il processo a carico di un pastore statunitense accusato di sostenere il terrorismo in Turchia. Azioni che il governo turco considera inacettabili fra paesi alleati.
Controsanzioni di Erdogan
Così Erdogan ha ordinato il congelamento in Turchia tutti i beni dei ministri della giustizia e degli interni degli Stati Uniti, qualora ce ne siano. "La Turchia non può essere bacchetata in questo modo" ha tuonato il presidente turco in occasione del suo discorso alle sezioni femminili del suo partito.
Il crollo della lira turca
La pietra dello scandalo è la detenzione in Turchia del pastore americano Andrew Brunson accusato non solo di attività "terroristiche" ma anche di spionaggio. Washington ha quindi imposto sanzioni contro i ministri dell'interno e della giustizia turchi, che avrebbero manipolato il caso. Il risultato è intanto squisitamentze finanziario con la lira turca crollata nuovamente ai minimi storici davanti al dollaro.
Tuttavia il segretario di stato USA Mike Pompeo nonostante le tensioni con la Turchia sulla detenzione di Brunson, sostiene che Ankara rimane un alleato chiave della Nato.