Draghi: "Economia europea stabilizzata"

Cauto ottimismo
Abbottonato, ma ottimista.
Mario Draghi, Governatore della Banca Centrale Europea, è intervenuto giovedì (26 luglio) al quartier generale della BCE a Francoforte per commentare - tra l'altro - la tregua commerciale siglata tra Trump e Juncker, tra USA e Unione Europea.
"Ma è ancora presto per valutare il contenuto dell'accordo", commenta Draghi.
"Un buon segno, ma attenti al protezionismo"
"Se si può dire qualcosa di generale, è un buon segno", riprende Draghi**, "le aperture di Trump sono un buon segno, in un certo senso perché dimostra che c'è una volontà di discutere di nuovo le questioni commerciali in un quadro multi-laterale, ma sarebbe difficile per noi commentare oltre perché in realtà non conosciamo la sostanza dell'accordo**".
Poi ha aggiunto una stoccata: "Ma la minaccia del protezionismo rimane grande".
Piano confermato
La Banca Centrale Europea ha ribadito che finirà il suo programma di rilancio di 2,6 trilioni di euro, quest'anno, affermando che i rischi derivanti da un imprevedibile guerra commerciale globale non hanno giustificato alcun cambiamento del piano.
"Indicatori stabilizzati"
Draghi ha fatto notare che le esportazioni europee hanno perso un po' di slancio, l'inflazione è ancora un pericolo, ma i salari sono in ripresa e gli indicatori dell'intera economia europea si è stabilizzata: ma una guerra commerciale con gli Stati Uniti (o con altri paesi, come la Cina) avrebbe effetti disastrosi.
Inflazione e tassi
"E' davvero troppo presto per cantare vittoria". Mario Draghi non poteva essere più chiaro sulla valutazione della Banca Centrale Europea - che ha confermato la fine del Qe a dicembre e tassi invariati almeno fino all'estate 2019 - sulla recente accelerazione dei prezzi: spinti sostanzialmente dall’energia, sono cresciuti a giugno del 2% annuo, toccando l’obiettivo della politica monetaria. Il raggiungimento del target "deve essere sostenuto", ha spiegato il Governatore della BCE, sottolineando che una delle misure di inflazione core - quella che esclude energia, tutti gli alimentari, il tabacco e l’alcool - è ancora allo 0,9%, dall’1,1% di maggio, anche se dovrebbe migliorare.