Il premier ungherese e il suo omologo israeliano hanno parlato di migranti, terrorismo e antisemitismo
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accolto giovedì l'omologo ungherese Viktor Orbán, definendolo un "vero amico di Israele", durante la visita di due giorni di quest'ultimo nello Stato Ebraico. In comune tra i due leader - come dichiarato dallo stesso premier israeliano - la presenza nei rispettivi Paesi di uno "zoccolo duro patriottico".
"Sappiamo entrambi che la minaccia del radicalismo islamico è reale, può mettere in pericolo l'Europa, il mondo e sicuramente noi e i nostri vicini arabi", ha dichiarato Netanyahu durante la conferenza stampa congiunta. "Primo ministro, in 'Europa, stiamo vivendo la crisi migratoria e il terrorismo", ha risposto Orbán. "I terroristi sfruttano le rotte migratorie per venire in Europa e dobbiamo fare qualcosa contro questo fenomeno".
Orbán ha poi garantito la tolleranza zero contro l'antisemitismo, di cui negli ultimi mesi è stato più volte tacciato. Il leader dell'estrema destra ungherese ha incontrato il Rabbino Capo ashkenazita d'Israele, David Lau.
"Apprezzo l'amicizia e l'apprezzamento che esprimete nei confronti della guerra contro l'antisemitismo, che sfortunatamente si respira in Europa, e lei è un baluardo contro di essa", ha spiegato Lau.
Orbán, tra le altre cose, è stato accusato d'aver riacutizzato l'odio contro gli ebrei, durante la sua campagna contro l'attivista statunitense di fede ebraica, George Soros.