Amazon: sciopero in Europa nel giorno del Prime Day

Amazon: sciopero in Europa nel giorno del Prime Day
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Di Redazione italiana e Marta Rodriguez Martinez
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Dopo gli spagnoli anche i lavoratori tedeschi incrociano le braccia. Agitazione anche in Polonia

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Braccia incrociate in Germania per i dipendenti Amazon. I lavoratori tedeschi si sono uniti alle proteste degli spagnoli, in sciopero per tre giorni, e ai polacchi, che hanno deciso di non fare ore extra. Le richieste sono: migliori condizioni di lavoro e stipendi più alti.

Lo sciopero coincide con il Prime Day, il giorno dei maxi sconti su Amazon, che si è aperto tra l'altro con problemi tecnici al sito e all'app del colosso.

Secondo i sindacati la prima giornata di sciopero in Spagna è stato un successo: l'80% dei lavoratori del centro di San Ferdinando de Henares, vicino Madrid, ha aderito alle proteste. Lo conferma a euronews Ana Berceruelo, consulente del CCOO (Comisiones Obreras) al tavolo delle trattative.

Per l'azienda di Seattle la Germania è il secondo mercato più grande dopo gli Stati Uniti.

"Lo sciopero è un successo totale", ha dichiarato Douglas Harper, delegato (CCOO) di Amazon, a Euronews dopo aver contato il numero di persone che hanno aderito al primo giorno di sciopero: 100 persone con regolare contratto e 700 lavoratori temporanei (ETT). 

Durante il Prime Day dell'anno scorso sono partiti più di mezzo milione di pacchi da San Fernando de Henares.

Si tratta del secondo sciopero nella storia di Amazon Spagna, il primo si è svolto il 21 e 22 marzo scorso ed è durato 24 ore, con un'adesione del 95%. "Non abbiamo ottenuto nulla e continuiamo da allora", dice Berceruelo.

La protesta è stata indetta dopo il fallimento delle trattative salariali, poiché i sindacati si oppongono a un accordo settoriale che, si dice, sia stato loro imposto unilateralmente.

Berceruelo spiega che i tagli, entrati in vigore in aprile, comprendono il congelamento dei salari, l'eliminazione dei quadri e misure volte a conciliare la vita professionale e quella familiare.

"In queste condizioni non lavoriamo".

I lavoratori chiedono un accordo proprio e una clausola di garanzia salariale per i prossimi anni, per non essere esclusi dalla distribuzione degli utili in un'epoca di vacche grasse che ha reso il fondatore dell'azienda, Jeff Bezos, l'uomo più ricco del mondo. La sua fortuna supera i 100 miliardi di dollari, secondo Forbes.

"Un'azienda in fase di espansione, a livello globale ed esponenziale, con il capo più ricco della storia dell'umanità pretende di fare business con i nostri diritti", afferma Harper. "I lavoratori di Amazon Spagna hanno detto, almeno a San Fernando, che in queste condizioni non accettano di lavorare".

Il dipartimento di comunicazione di Amazon ha inviato un commento a euronews sullo sciopero, definendosi "un datore di lavoro equo e responsabile" e "impegnato nel dialogo". 

"La retribuzione da parte di Amazon a Madrid è al top di gamma nel settore logistico e consiste in uno stipendio base e in un pacchetto completo di benefit", si legge.

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