Gesto dell'aquila, premier albanese lancia la raccolta fondi per Xhaka e Shaqiri

Gesto dell'aquila, premier albanese lancia la raccolta fondi per Xhaka e Shaqiri
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Di Anastassia Gliadkovskaya
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Edi Rama ha definito "assurda" la multa comminata dalla FIFA ai giocatori della Svizzera che hanno mimato il gesto dell'aquila dopo aver segnato contro la Serbia

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Il primo ministro albanese, Edi Rama, ha aperto un conto corrente per raccogliere i 10mila franchi della multa FIFA contro i giocatori svizzeri Granit Xhaka (25) e Xherdan Shaqiri (26), di origini kosovari e etnia albanese, rei di aver mimato l'aquila a due teste, simbolo dell'Albania, dopo aver segnato contro la Serbia (2-1) ai Mondiali di Russia 2018.

Anche il capitano elvetico Stephan Lichtsteiner, che non è di origini albanese, è stato multato 5mila franchi svizzeri per il gesto. 

Dopo aver segnato contro la nazionale capitanata da Kolarov, i giocatori hanno unito le mani a formare un'aquila, l'animale tradizionalmente al centro della bandiera albanese. 

La FIFA non li ha ritenuti responsabili di incitamento alla violenza e all'odio ma la multa è arrivata a seguito di un’indagine che avrebbe potuto avere come pena massima la squalifica per due partite, privando la Svizzera di tre dei suoi giocatori fondamentali.

Le famiglie di Xhaka e Shaqiri sono kosovare di etnia albanese ed entrambe si sono rifugiate in Svizzera per via della guerra esplosa in Kosovo all’inizio del 1998, scrive l'Ultimo Uomo. Il padre di Xhaka, Ragip, è stato un prigioniero politico dell’ex Jugoslavia, mentre Shaqiri è nato in Kosovo ed è emigrato da piccolo.

Rama ha definito "assurda" la multa e ha ringraziato i giocatori per aver portato "gioia sportiva a milioni di albanesi".

La FIFA proibisce rigidamente ogni riferimento politico in campo.

Rama non è stato il solo ad organizzare una colletta per i giocatori. Un fan kosovaro di New York ha avviato una pagina su Gofundme che ha raccolto più dell'obiettivo di 25mila dollari prefissato.

L'Associazione Calcistica Serba si è detta oltraggiata dal gesto dei calciatori svizzeri. Il suo capo, Slavisa Kokeza, ha criticato l'atto definendolo "scandaloso e vergognoso".

La maggioranza etnica in Kosovo, quella albanese, ha dichiarato l'indipendenza unilaterale dalla Serbia nel 2008 dopo 9 anni di guerra. Gran parte delle Nazioni Unite ha riconosciuto il Kosovo come stato sovrano, ma non la Serbia e la Russia. 

Il Kosovo è membro FIFA e la sua squadra ha partecipato alle qualificazioni per il Mondiale 2018.

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