Assad: "La Siria non ha più armi chimiche"

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Di Cristiano Tassinari
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In un'intervista alla tv russa, il Presidente siriano Bashar al-Assad ha dichiarato: "La Siria non possiede più armi chimiche, dopo che le abbiamo eliminate cinque anni fa. Accusarci di usarle è solo un pretesto dei nostri nemici per invadere il paese".

"Solo un pretesto per invadere la Siria"

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"La Siria non possiede più armi chimiche, da quando sono state eliminate cinque anni fa e le accuse di un loro uso sono solo un pretesto per l'invasione della Siria da parte di altri paesi".

Questa è una delle dichiarazioni del presidente siriano Bashar al-Assad rilasciata durante un'intervista alla televisione russa NTV, domenica sera.

"Dal 2013 non abbiamo più armi chimiche", dichiara Assad, "ma a parte questo, anche se ce le avessimo le avremmo usate solo se stessimo perdendo la guerra, non se la stessimo vincendo...e in realtà ogni volta che stiamo vincendo i nostri nemici usano questa invenzione delle armi chimiche...è solo un pretesto per sostenere i terroristi in Siria".

Assad durante l'intervista all'emittente russa NTV a Damasco

Armi chimiche o finzione?

La Siria è stata accusata ripetutamente di usare armi chimiche, in particolare nell'aprile scorso a **Douma, nella Ghouta orientale.
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Per rappresaglia, Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno lanciato attacchi aerei per distruggere postazioni militari.

Gli ispettori internazionali dell'OPAC, in realtà, hanno trovato prove sufficienti per sostenere la tesi dell'uso di armi chimiche, in particolare gas al cloro.

La Siria, appoggiata dalla Russia, ha sempre sostenuto la tesi della messinscena "occidentale".

"Niente soldi dall'Occidente"

Nell'intervista, realizzata nel palazzo presidenziale di Damasco, Assad ha detto che la Siria non accetterà denaro dall'Occidente per la ricostruzione del paese, in frantumi dopo 7 anni di guerra. Una ricostruzione che potrebbe costare fino a 400 miliardi di dollari.

REUTERS/Omar Sanadiki
Un murales con la foto di Assad, sulla strada tra Hama e Talbisi, in Siria.REUTERS/Omar Sanadiki
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