Euronews a bordo di Aquarius

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Di Debora GandiniAnelise Borges
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Prosegue il nostro reportage sulla "rotta della morte"

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Nel porto di Catania, volontari e personale di “Medici senza Frontiere” si stanno preparando per aiutare i migranti approdati qui dopo la traversata definita “della morte”, quella del Mediterraneo.

Lauren King, capo team di MSF ci racconta che la prima cosa che devono fare è dare abiti asciutti alle persone tratte in salvo. "Li dobbiamo poi far bere lentamente dell'acqua perché di solito sono piuttosto disidratati se sono rimasti su dei gommoni per molto tempo. Questo è quello che dobbiamo fare oggi, abbiamo salvato 500 persone, ma riusciamo ad aiutarli tutti."

Alcuni dei volontari sono già stati a bordo dell'Acquarius, altri sono nuovi. Per Amoin Soulemane, un’ostetrica dell’ONG, è la seconda volta che prende parte a un'operazione di ricerca e soccorso. Questo è quello che ci ha raccontato. "È la prima volta che porto un bambino su questa imbarcazione."

Nella sua prima missione con Medici senza Frontiere, Amoin ha aiutato a partorire una donna. Sulla rotta migratoria più pericolosa del mondo, tra storie di morte e disperazione, anche una storia a lieto fine. Il bimbo è stato chiamato "Miracolo." "E’ stato molto commovente. Per tutto il team, non solo per me", ci fa sapere Amoin. "Tutti eravano preparati, e molto concentrati. Nessuno ha detto una parola, anche i migranti volevano solo avere notizie... quando il piccolo ha pianto, è esplosa la gioia sui volti di tutti.”

Quest'anno, finora, oltre 600 persone sono morte mentre tentavano la traversata del Mar Mediterraneo. Operazioni come questa sono di estrema importanza. Anche se diversi funzionari dell'Unione Europea la pensano diversamente. Ovvero incoraggiano ancora di più i migranti a rischiare la vita in cerca di un futuro migliore che forse non avranno mai.

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