"Pilotes volontaires", sopra il mare per salvare i migranti

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Di Gioia Salvatori
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L'iniziativa di due piloti francesi che col loro aereo "Colibr`ì" segnalano i barconi in difficoltà al largo delle coste libiche.

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Ci mettono i loro soldi, la loro fatica, il proprio tempo libero. La loro associazione si chiama Pilotes volontaires ed ha iniziato ad operare nel mese di maggio nel Mar Mediterraneo. 

Questa è la storia di José Bénavente et Benoît Micolon 2 piloti francesi che con le loro finanze, con 130mila euro, hanno acquistato un piccolo aereo per aiutare i soccorritori a localizzare i barconi di migranti al largo delle coste libiche. Con l'obiettivo di salvare vite. "Non possiamo accettare che della gente muoia nell'indifferenza generale" - dicono.

"Abbiamo iniziato questo progetto a gennaio io e il mio amico José perché sapevamo cosa accade vicino alle coste libiche. Ci sono tanti barconi di ONG in quest'area, per i soccorsi, utili per i salvataggi ma con una limitata capacità di osservazione."

Il piccolo aereo si chiama Colibrì e da quando ha iniziato a volare si è innescata una catena di solidarietà: decine di altri piloti si sono offerti volontari per aiutare i due colleghi francesi a perlustrare il mare: circa 150 chilometri quadrati al largo della Libia. Euronews è salita sull'aereo.

Belle Donati, giornalista euronews: avete visto delle barche in mare?

Benoît Micolon:"Abbiamo già fatto due missione durante la fase preparatoria e all'inizio di maggio. In ogni missione abbiamo trovato due barche. Alcune di loro erano piene di persone e alcune vuote, non sappiamo se queste persone sono state salvate o no".

**Quindi quando ha visto quelle barche che erano vuote nell'acqua, come si è sentito?
**

Benoît Micolon:"È strano. Perché lo vedi in TV, nelle notizie, lo leggi su Internet che queste persone vanno con le loro barche, ma quando lo osservi tu stesso ti rendi conto che non è una favola".

Belle Donati, giornalista euronews: Un sacco di gente guarda le notizie e vede queste immagini di migranti e rifugiati che arrivano ma ciò non li spinge all'azione. Per lei com'è stato, cos'è scattato dentro di lei?

Benoît Micolon: "Era come se non si potesse fare nulla. Ma si dovrebbe sempre avere una vita decente, il rispetto dagli altri e ottenere il primo aiuto se necessario".

Dunque via verso un altro salvataggio con la speranza che il progetto, dai costi stimati intorno ai 280mila euro annui, possa continuare a prendere il volo.

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