Nucleare iraniano, avanti anche senza gli Stati Uniti

Se Donald Trump deciderà di tirarsi fuori lo farà in totale isolamento. A cinque giorni dalla decisione di Washington sul nucleare iraniano tutti gli aderenti all'accordo fanno sapere che qualunque sarà la decisione di Trump il piano resterà in piedi.
In ore di fitta diplomazia lo hanno ribadito la commissione europea e i ministri degli esteri di Germania e Francia riuniti a Berlino.
Nel frattempo il loro collega britannico Boris Johnson, in missione a Washington per convincere Trump a restare nel piano, dice: "Penso che possiamo affrontare la sfida del Presidente (Trump) ed essere più severi con l'Iran, è quello che dobbiamo fare, ma senza buttare via il cuore dell'accordo nucleare iraniano, perché serve, e fino ad ora funziona, ad impedire all'Iran di avere un'arma nucleare; possiamo chiederci se ci sono altri modi".
Da parte sua Trump chiede ai patner europei di "correggere", leggi inasprire, i termini dell'accordo entro il 12 maggio altrimenti gli Stati Uniti reintroduranno dure sanzioni contro l'Iran.
Il presidente iraniano Hassan Rohani questo lunedì ha avvertito "Gli americani saranno i principali perdenti: alla fine la sconfitta e il fallimento saranno per loro. Continueremo il nostro percorso", Rohani ha specificato in diretta televisiva che con le garanzie degli altri firmatari Teheran continuerà ad aderire all'accordo del 2015 anche senza Washington.