Il Segretario di Stato americano, a coronamento del vertice col Premier israeliano Netanyahu, esterna preoccupazione per la posizione iraniana, ribadendo la probabile estromissione statunitense dagli accordi sul nucleare, in assenza di corpose novità
Dopo una prima tappa in Arabia Saudita, Il nuovo Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, è in Israele, dove è stato ricevuto dal Premier, Benyamin Netanyahu, a Tel Aviv.
Prevedibile oggetto del dialogo l'Iran e l'accordo sul nucleare, siglato nel 2015, verso i quali Il 70esimo Segretario di Stato ha esposto la linea dura degli Stati Uniti.
Pompeo ha anche detto che gli States si ritireranno dall'accordo nucleare internazionale con l'Iran se non sarà rinegoziato e che Washington continuerà a lavorare in tal senso con i suoi alleati europei.
Netanyahu, dal canto proprio, ha sottolineato la "crescente aggressività iraniana", ringraziando Donald Trump per la decisione di trasferire a Gerusalemme l'ambasciata degli Stati Uniti.
Mike Pompeo, Segretario di Stato americano, dice:
"S_iamo preoccupati per l'escalation di minacce iraniane verso Israele e per l'ambizione dell'Iran di dominare in Medio Oriente, noi siamo con Israele in questa lotta_".
Marca male, dunque, per chi ha creduto che il Presidente francese, Macron, fosse riuscito a convincere Donald Trump a non uscire dal Joint Comprehensive Plan of Action, accordo sottoscritto tra Teheran e i cinque Paesi membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania.
Al termine della visita in Israele, Pompeo proseguirà per la Giordania.