Andrea Nahles, l'Spd riparte dalla solidarietà

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Diritti d'autore  REUTERS/Ralph Orlowski
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Di Salvatore Falco
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La prima donna alla guida del più antico partito politico dell'Europa continentale e con oltre mezzo milione di iscritti, succede a Martin Schulz, travolto dalla sconfitta del settembre scorso, quando ottenne appena il 20,5% dei voti, il peggior risultato di sempre.

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"La solidarietà è un principio irrinunciabile per la socialdemocrazia". Parola della nuova presidente dell'Spd tedesco, Andrea Nahles.

La prima donna alla guida del più antico partito politico dell'Europa continentale e con oltre mezzo milione di iscritti, succede a Martin Schulz, travolto dalla sconfitta del settembre scorso, quando ottenne appena il 20,5% dei voti, il peggior risultato di sempre.

Ministro del Lavoro nel precedente governo di grande coalizione, dopo il voto è stata nominata capogruppo al Bundestag, in un primo tentativo di serrare le fila del partito dopo la sconfitta.

Accusata di essere troppo diretta, anche nei discorsi pubblici, entra nel Partito socialdemocratico a 18 anni. Già capo dell'ala giovanile dell'Spd, separata, madre di una ragazza, al giornale della scuola disse che il suo obiettivo nella vita era di fare "la casalinga o la cancelliera".

La prima ribalta sulla scena politica nazionale arriva 15 anni fa, quando dalla sinistra del Partito contesta le riforme sociali a suo dire troppo dure del governo rosso-verde guidato da Gerhard Schroeder.

Il suo primo messaggio è per Angela Merkel: il contratto di governo va realizzato alla lettera.

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