La polizia ha scoperto che il minore faceva proselitismo in rete all'insaputa dei genitori
Con l'operazione Ansar è stata smantellata una vera e propria centrale internet di propaganda terroristica. A gestirla un minorenne italiano di origine algerina. Quando sei mesi fa gli investigatori hanno fatto irruzione nell’abitazione, i genitori sono caduti dalle nuvole. Non avevano la minima idea di quello che il ragazzino nella camera. Chat e video di propaganda dello stato Islamico e nei computer e nei cellulari sequestrati decine di file con attentati, individui mascherati e armati. Roba fatta girare nei gruppi di indottrinamento, destinata ai “lupi solitari” sparsi in Italia. Fra i video anche un filmato di come si preparano le bombe. Secondo la polizia era pronto lui stesso a compiere un attentato.
È accaduto in provincia di Udine, in un alloggio popolare occupato da un famiglia originaria dell’Algeria, ma residente in Friuli da anni. Padre e madre con un lavoro, integrati. Il figlio quindicenne nato in Italia, regolarmente scolarizzato. Il ragazzo, per la prima volta in Italia è stato inserito in un percorso di deradicalizzazione, sotto l'assistenza di un imam. Per cercare di recuperare un giovane che aveva davvero preso una brutta strada.