Restituito alla collettività il celebre affresco rinascimentale di Piero della Francesca dopo tre anni di paziente lavoro da parte degli specialisti dell'Opificio delle Pietre Dure e della Sovraintendenza di Arezzo.
Restituito alla collettività il celebre affresco rinascimentale di Piero della Francesca dopo tre anni di paziente lavoro da parte degli specialisti dell'Opificio delle Pietre Dure e della Sovraintendenza di Arezzo. Il dipinto è conservato presso il Museo Civico di Sansepolcro ed è stato ripulito dai materiali che nel tempo si sono sedimentati compromettendone la identità originale.
La personalità poliedrica di Piero della Francesca, genio della prospettiva rinascimentale è dunque celebrata nella sua Sansepolcro con una mostra dal titolo "La seduzione della prospettiva" che si protrarrà fino al 6 gennaio 2019 ed è articolata intorno a un trattato composto da Piero della Francesca stessointorno al 1475, proprio sulla tecnica pittorica da lui utilizzata. Una esposizione che apre alle due anime dell'artista: raffinato pittore e grande matematico.
Diverse le sorprese venute alla luce durante il restauro, come a esempio la conferma che l’affresco sia stato strappato dalla parete di un ignoto palazzo, per essere poi collocato all'interno del Museo Civico e la nuova datazione, in passato collocata tra 1440 e il 1465. Sulla base di nuovi studi d’archivio condotti durante i lavori, infatti, sembra sia possibile posticiparla al 1470. Il restauro è stato un cantiere aperto. Fin dai suoi inizi, nel marzo 2015, l’affresco è per questo sempre rimasto visibile al pubblico