Gole profonde dalla campagna denunciano "relazioni pericolose": "Fondi tramite un gruppo vicino e una società terza"
Gruppi giovanili e società terze: la pista che porterebbe a Cambridge Analytica
Spese alle stelle, vasi comunicanti con altri gruppi e una pista che sembra condurre a Cambridge Analytica. Dalle gole profonde della campagna per la Brexit, una serie di rivelazioni che confermerebbero l'uso a fini politici dei dati forniti da Facebook, nella campagna per il referendum sull'addio di Londra all'Unione Europea.
Un ex volontario della campagna per la Brexit accusa: "Finanziamenti illegittimi al gruppo BeLeave"
Anello mancante, nella catena della manipolazione delle opinioni su internet, la società AggregateIQ: azienda che sarebbe stata remunerata dalla campagna per la Brexit, tramite donazioni al gruppo giovanile BeLeave, per sviluppare software poi utilizzati da Cambridge Analytica.
Lo schema che emerge dalle accuse dei legali di Shamir Sanni, ex volontario della campagna per la Brexit, è assimilabile a quello di un sistema di società schermo: pur senza aver avuto rapporti diretti con Cambridge Analytica, la campagna della Brexit si sarebbe cioè nascosta dietro ai BeLeave, condizionando una donazione pari a oltre 770.000 euro a loro favore, al fatto che fossero impiegati per lo sviluppo dei controversi software per i messaggi politici personalizzati, tramite la AggregateIQ.
Il risvolto delle accuse agli attivisti per la Brexit: "Sforato il tetto delle spese legali per la campagna referendaria"
Sempre secondo i legali di Sanni, le presunte donazioni ai Be Leave avrebbero inoltre portato la campagna per Brexit a sforare il tetto di spesa da 7 milioni di sterline, autorizzato dalla Commissione elettorale per il referendum del 23 giugno. Aggiungendone infatti il montante al bilancio ufficialmente dichiarato si arriverebbe infatti quasi a 7,4 milioni di sterline.
La campagna per la Brexit, a suo tempo tra gli altri guidata anche da Boris Johnson, nega la collusione con i BeLeave durante la campagna referendaria. I sospetti si concentrano tuttavia suDominic Cummings, direttore della campagna dalle cui email emergerebbero costanti contatti fra i due gruppi.