Il ritorno dal bordeaux comunitario al glorioso blu britannico - che nel frattempo, ironicamente, è diventato anche il colore dell'Unione europea - doveva simboleggiare per i brexiters la ritrovata sovranità.
Dei paradossi legati alla Brexit si è ormai perso il conto, ma l'ultimo ha davvero il sapore della beffa, per il fronte sovranista e identitario britannico.
Tutto è iniziato lo scorso dicembre, quando il ministro dell'immigrazione Brandon Lewis annunciava che, con l'uscita dall'Unione, i passaporti britannici sarebbero tornati dal bordeaux comunitario al glorioso blu venato oro d'epoca britannica. Già allora, qualcuno aveva ironicamente frenato gli ardori sovranisti, ricordando che, nel frattempo, il blu era diventato anche il colore dell'Unione europea: ma il vero smacco è arrivato adesso.
Perché a produrre i documenti sarà una ditta franco-olandese, la Gemalto, che nella gara d'appalto ha scalzato la britannica De- Rue, con un'offerta di 50 milioni di sterline inferiore rispetto a quella della concorrenza.
Un'episodio che sui social network ha scatenato reazioni alternativamente ironiche o piccate da parte dei cittadini del Regno Unito, circostanza che, ancora una volta, restituisce l'idea di come il Regno, di fronte alla prospettiva di un'uscita dall'Ue, si sia irrimediabilmente spaccato in due (non va dimenticato che, al referendum consultivo del 2016, i Brexiter vinsero con uno scarto di appena 3,9 punti percentuali).
"Quando si è al governo bisogna seguire le regole correnti - ha sottolineato il segretario alla Cultura Matt Hancock - e far risparmiare soldi al paese è importante. Ma ribadisco che quando saremo usciti dall'Unione avremo anche un maggior controllo su questo genere di regole procedurali
Il governo britannico ha infatti sottolineato come la scelta permetterà di far risparmiare ai contribuenti fino a 200 milioni di sterline, oltre ad agevolare la creazione di una settantina di posti di lavoro in Regno Unito, dove la Gemalto possiede uno stabilimento.
Ma la beffa, per altri versi, va a sommarsi al danno. Secondo l'ambasciata francese di Londra, infatti, sarebbero sempre di più i cittadini britannici che, spaventati dalla conseguenze di brexit, starebbero facendo domanda per la cittadinanza francese.