La Corte Europea dei diritti dell'uomo condanna Ankara: "Ha ignorato l'ordine di liberazione della Corte costituzionale e li ha privati dei diritti alla libertà, sicurezza e libertà d'espressione". Un pronunciamento a cui ora si aggrappano gli oltre 150 giornalisti turchi ancora dietro le sbarre
La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha condannato Ankara per aver violato i diritti fondamentali di due giornalisti turchi, mantenuti in detenzione provvisoria in seguito al fallito colpo di stato del 2016.
Qui il testo integrale del giudizio emesso dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo
"Violati i diritti alla libertà, alla sicurezza e alla libertà d'espressione"
In merito ai casi di Mehmet Altan, a febbraio condannato al carcere a vita per aver "tentato di sovvertire l'ordine costituzionale" e di Sahin Alpay - uscito invece dal carcere venerdì e da allora ai domiciliari -, i giudici di Strasburgo hanno in particolare parlato di violazione dei diritti alla "libertà", "alla sicurezza" e alla "libertà d'espressione" e bocciato il mancato recepimento di un giudizio della Corte Costituzionale turca, che a gennaio aveva già ordinato la loro liberazione.
Un pronunciamento che farà giurisprudenza? A sperare sono gli oltre 150 giornalisti ancora detenuti in Turchia
Il pronunciamento della Corte dei diritti dell'uomo potrebbe ora scrivere una fondamentale pagina di giurisprudenza per gli oltre 150 giornalisti ancora in stato di detenzione in Turchia, nel quadro della repressione messa in atto da Ankara, dopo il fallito colpo di stato del luglio di due anni fa.