Ungheria, un uomo vestito da pollo gigante si candida alle elezioni

Ungheria, un uomo vestito da pollo gigante si candida alle elezioni
Di Emma Beswick
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József Tichy-Rács racconta ad euronews cosa lo abbia ispirato a diventare il candidato più piumato di tutti nella corsa al Parlamento del prossimo 8 aprile

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Non è un pesce d'aprile, anche perché le elezioni in Ungheria si tengono l'8, non l'1 del mese prossimo: un candidato corre per un seggio al Parlamento vestito da pollo, con tanto di maschera.

Si tratta di József Tichy-Rács che così si candida per il partito indipendente Two-tailed Dog Party "perchè le persone in Ungheria hanno perso fiducia nei politici in carne ed ossa, quindi è ragionevole pensare che gli elettori si fideranno di un cane o di un pollo", ha detto in un'intervista a euronews.

Cos'è il Two-Tailed Dog Party?

Fondato a Szeged nel 2006, in passato i candidati del partito satirico si sono presentati alle consultazioni vestiti da gorilla o da Babbo Natale.

Si è fatto notare anche per delle parodie dei manifesti governativi con messaggi come “Sapete che nella loro vita gli ungheresi vedranno più UFO che immigrati?".

Il nome, dicono, si ispira alla felicità dei cani che scodinzolano quando sono di buon umore. Il partito ha così tanta gioia da condividere che si è trovato a dover "raddoppiare" il riferimento metaforico.

"Siamo il partito più serio nella storia della politica ungherese", racconta il pollo gigante.

Secondo Tichy-Rács, raccogliere le 500 firme necessarie per poter concorrere alle elezioni nella contea di Győr-Moson-Sopron non è stato difficile. Neanche dentro al colorato costume.

"Le persone mi hanno sostenuto di cuore", aggiunge. "Ho dovuto solo uscire e urlare le mie promesse e le persone hanno firmato di buon grado".

Le promesse del pollo

Tra gli impegni che il candidato c'è anche quello di comprare una nuova poltrona in quanto quella degli attuali parlamentari "non è comoda abbastanza" per le sue esigenze.

Vorrebbe anche allargare il corso di un ruscello a Sopron e costruirvi un porto consentendo così alle barche più grandi di scendere verso la città, a beneficio dell'economia locale.

Tuttavia, questa mossa non è puramente altruistica in quanto permetterebbe a Tichy-Rács di raggiungere uno dei suoi obiettivi: "Mi piacerebbe tornare a casa in sottomarino, alla fine di una lunga e difficile giornata, e avrei bisogno di una vasca idromassaggio nel sommergibile per sentirmi a mio agio".

Politicamente parlando, il suo partito vorrebbe "demolire la democrazia perché le persone se ne sono stufate". Cosa ci vorrebbe, al suo posto? Il pollo gigante ha intenzione di instaurare una Kratocrazia,"qualcosa in cui non possano rubare solo i leader eletti ma anche la classe operaia", ha detto. "Penso che sarebbe un bell'intreccio".

Cosa farà in caso di vittoria

Tichy-Rács, che attualmente vive in Austria, ha detto che se fosse stato eletto tornerebbe in Ungheria.

"Se riuscissi a guadagnare tanto quanto gli altri politici, potrò soddisfare tutti i miei bisogni umani e quelli da pollo e tornare così in Ungheria. Prometto anche che andrò in vacanza all'estero - qualcosa che non molti ungheresi possono permettersi, ma i politici sicuramente possono farlo", ha aggiunto.

La concorrenza dei partiti più piccoli

Che cosa dice il pollo ai critici che dicono che i partiti-parodia rubino in realtà voti a quelli minori, ma decisamente più seri? Secondo le stime di Tichy-Rács, ci sono 40 piccole formazioni nella lista di coloro che si presentano l'8 aprile: "Sono desideroso e disposto a toglier loro i voti".

Si considera "l'avversario più temibile" per i rivali, grandi o piccoli che siano.

Tichy-Rács mentre ripara una buca durante la campagna elettorale

Tichy-Rács affronterà candidati come il primo ministro Viktor Orban, del partito nazionalista Fidesz. Gergely Gulyas, leader del gruppo parlamentare di Fidesz, venerdì ha detto alla rivista Hetek che ritiene improbabile che il suo partito vinca due terzi dei seggi come nelle elezioni del 2010 e 2014.

"Il nostro chiaro obiettivo è quello di formare un governo. A tal fine sono sufficienti cento mandati. Tutto ciò che verrà in più sarà visto come un dono prezioso", ha affermato Gulyas.

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