Sì al dialogo, ma prima si facciano passi concreti. Il presidente degli Stati Uniti resta pragmatico dopo le aperture alla denuclearizzazione della Corea del Nord. La Casa Bianca: "Sono buone notizie, ma ora aspettiamo i fatti"
"Bene il dialogo, ma prima vogliamo passi concreti"
Sì al dialogo, ma prima Pyongyang faccia dei passi concreti. Trump si vuole ottimista e accoglie con favore l'apertura alla denuclearizzazione partorita dagli incontri al vertice tra Corea del Nord e Corea del Sud, ma dopo l'incontro con il primo ministro svedese Stefan Löfven, ribadisce anche pragmatismo e volontà di restare con i piedi per terra. Alla stampa, il Presidente ha parlato di annunci molto positivi, di prospettive di cui beneficerebbe l'intera penisola sudcoreana e rivendicato i meriti per il lungo cammino "almeno sulla carta", fatto nelle relazioni con Pyongyang.
Lo "scambio" proposto da Pyongyang: "Se smettessero le minacce contro di noi, non ci sarebbe ragione di possedere armi nucleari"
"Ma staremo a vedere", la conclusione di Trump, che all'indomani del ritorno della delegazione di Seul dalla Corea del Nord, tradisce lo scetticismo della Casa Bianca. Non ci sarebbe ragione di possedere armi atomiche se la sicurezza del regime fosse garantita e la minaccia militare contro di noi cadesse, l'implicito scambio proposto da Pyongyang. Parole che all'entourage di Trump però non bastano: "Per il dialogo - dicono - ci vogliono fatti".
Dialogo al confine, "linea rossa" tra i presidenti e impegno alla denuclearizzazione: l'accordo fra Nord e Sud
Confermata dalla stampa della Corea del Nord, l'apertura annunciata dagli inviati del Sud dopo l'incontro degli scorsi giorni porterà a fine aprile a un terzo storico incontro fra i due paesi, al confine, dopo quelli del 2000 e del 2007. Oltre alla disponibilità di Pyongyang alla denuclearizzazione e alla sospensione delle attività di sviluppo nucleare - in cambio di garanzie alla sicurezza del regime e alla cessazione di minacce militari -, l'accordo ha portato ad annunciare anche l'istituzione di una "linea rossa" per facilitare contatti e disgelo fra le due presidenze.