Viaggio a Castel Volturno dove vivono 15mila immigrati irregolari

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Di Roberto Alpino
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Piano di intervento straordinario per contrastare le situazioni di degrado nella zona, caratterizzata da una particolare concentrazione di cittadini stranieri

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Mentre in Italia impazza la campagna elettorale, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha sottoscritto a Castel Volturno il protocollo d’intesa con l’impegno a sostenere e finanziare il piano di interventi presentato dal commissario straordinario di Governo, Francesco Antonio Cappetta.

Un piano mirato soprattutto al superamento delle situazioni di degrado nella zona, caratterizzata da una particolare concentrazione di cittadini stranieri.

Minniti ha quantificato i fondi statali e regionali a disposizione, tesi a favorire l’inclusione sociale degli immigrati, in circa 21 milioni di euro.

Contrastare l'illegalità, combattere le mafie, incrementare la sicurezza e recuperare beni confiscati alla criminalità: il primo cittadino di Castel Volturno, Dimitri Russo, ha accolto con favore la firma del protocollo: "Non basta solo la repressione e il controllo del territorio, che il Ministro ha garantito con un potenziamento delle forze dell'ordine, dato che arriveranno 28 unità aggiuntive - dice il primo cittadino - qui non c'è più la camorra che creava una cappa di illegalità, ma una microcriminalità diffusa, dovuta ad atti predatori fatti da chi non riesce a mettere il piatto a tavola, soprattutto immigrati".

Edifici abusivi terreno di spaccio e prostituzione, indebitamente occupati dalla potente mafia nigeriana: gli extracomunitari arrivano dall'Africa in alcuni casi con l'intento di delinquere, in altri, invece, sono vittime degli accadimenti.

Problemi noti a chi da anni opera sul territorio, col proposito di migliorarne la vivibilità: "Povertà estrema, mancanza di reddito, un degrado ambientale frutto dell'abusivismo dilagante e di anni di abbandono da parte delle istituzioni - spiega Mimma D'Amico del Centro Sociale di Caserta - Per rilanciare il territorio, occorre mettere in pratica un piano sistemico, che punti sulla formazione delle persone; il degrado c'è e va combattuto, a partire da un rifacimento delle fogne, dalla regolarizzazione delle persone e dal potenziamento dei servizi socio-sanitari".

Consapevoli della realtà che li circonda, i cittadini sanno come arginare le annose criticità che attanagliano la zona.

"Viviamo è un posto abbandonato, non possiamo accettare tutte queste persone - sostiene Martin, un residente di Castel Volturno di origini straniere - perché non abbiamo la forza e i mezzi per poterli educare, non siamo in Africa ma in un paese civile e queste persone vanno educate".

Sicurezza, integrazione, risanamento ambientale: punti cardine di un'effervescente campagna elettorale, di cui Castel Volturno diventa, assieme ad altre località italiane, un centro simbolo.

"Poco meno di 30 mila abitanti: di questi, 20 mila sono immigrati, di cui 15mila irregolari. La firma del protocollo, siglata dal Ministro dell’Interno, Minniti, dovrebbe segnare una svolta per questa terra, considerata difficile e martoriata".

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