Eccidio in Florida: la parola alle vittime

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Di Alberto De Filippis
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Il terrore di chi in un attimo si vede passare la vita davanti

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La sensazione di averla scampata per un pelo è quello che traspare dalle parole dei ragazzi della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland in Florida

Così una ragazza: "Ho udito degli spari e sono immediatamente scappata fuori".

Jeremiah Baez: "Tutti i ragazzi sono entrati nei dormitori mentre gli insegnanti ci hanno portato dentro e ci hanno detto di stare zitti".

Norreece Perogles: "È una gioia e un sollievo, spero che gli altri ragazzi stiano bene". Manuel Barraza: "Siamo usciti e bum bum bum, ho sentito degli spari. Ho pensato che fossero mortaretti, ma dopo l'ultimo sparo mi sono detto, oh no".

Max Charles: "Ero in classe e ho solo sentito gli spari . Quando sono uscito c'era la polizia e ho visto i corpi per terra".

Daniel Huerfano: "Pensi che fosse un normale giorno di scuola e non ti aspetti una cosa del genere. Che qualcuno si porti a un'arma a scuola. Fin quando non te ne rendi conto e inizi a messaggiare con la tua famigllia cose come "vi voglio bene", perché non sai se potresti essere ucciso qui ed ora".

I feriti sono stati una cinquantina. Alcuni sono in gravi condizioni.

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