La giornata contro lo spreco: l'esperimento

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Di Euronews
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Abbiamo incontrato una delle 400 famiglie che hanno accettato di essere monitorate nel quadro del programma contro lo spreco alimentare. Un primo bilancio, e qualche consiglio per sprecare meno.

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A Roma Cinecittà abita una delle 400 famiglie italiane monitorate per la campagna contro lo spreco alimentare, che il 5 febbraio ha la sua giornata della prevenzione. 2 milioni di tonnellate di cibo, solo in Italia, vengono gettate ogni anno nella spazzatura.

Siamo andati a trovare la famiglia Di Salvio: genitori e due figlie di 12 e 11 anni, che hanno partecipato al progetto "Reduce" del ministero dell’Ambiente con l'Università di Bologna. "Mi hanno dato un diario all’interno del quale dovevo trascrivere quotidianamente tutto quello che andava a finire nell'umido - dice a Euronews Valentina Brengola - Abbiamo pesato lo spreco alimentare. In sette giorni per quattro persone si aggirava intorno al chilo. In termini economici buttavamo 30 euro a settimana". Daniele Di Salvio ci dà una semplice regola anti-spreco: "Fare la spesa ogni due o tre giorni, evitando di fare una grossa spesa al supermercato una volta a settimana". Si eviterebbe così di inquinare e di bruciare 8 miliardi l’anno.

Per Luca Falasconi, ricercatore dell'Università di Bologna e coordinatore del progetto "Reduce", gli italiani sprecano meno degli altri europei. "I dati che sono stati diramati due anni fa dal progetto europeo Fusions - dice a Euronews -mettono in evidenza come la media europea si aggiri attorno agli 85-90 chili, quindi addirittura più del doppio di quello che succede in Italia. La spiegazione che possiamo dare a questo divario forse è collegata proprio alla nostra tradizione alimentare e culinaria, che ci permette di dare al cibo un valore più alto di quello che viene dato in altri contesti europei".

Sempre secondo il ricercatore sprecare cibo significa anche inquinare di più. "Sprecare cibo - continua Falasconi - significa infatti sprecare anche tutte quelle risorse che sono servite per produrlo, trasformarlo e portarlo fino alle nostre case".

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