Anastasiades: "La riunificazione di Cipro ostacolata dalle pressioni di Ankara"

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Di Efi Koutsokosta
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Il presidente greco cipriota concede a Euronews la prima intervista dopo la sua rielezione

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Riunificare le due parti di Cipro. È la grande sfida che si è posto per il suo nuovo mandato Nicos Anastasiades, rieletto domenica presidente della parte greca dell'isola - l'unica riconosciuta dalla comunità internazionale -. Prima però non si è sottratto a un'altra sfida di rilievo: rispondere alle domande della nostra Efi Koutsokosta.

Efi Koutsokosta, Euronews:Signor presidente, innanzi tutto grazie di aver concesso la sua prima intervista dopo la sua elezione a Euronews.

Durante la campagna elettorale in cima all'agenda c'è stata la finanza, naturalmente, ma c'è anche un'altra questione importante, il sistema bancario. Quanto è stabile ora, dopo la crisi che ha incluso il cosiddetto "taglio dei capelli" dei depositi? Intende prendere misure per quanto riguarda le banche di credito cooperativo?

Nicos Anastasiades, presidente greco cipriota: "Come lei sa bene, il sistema bancario cipriota è monitorato dall'Unione europea. Per quanto ne so, la capitalizzazione supera il 15 per cento. Si possono in effetti fare delle osservazioni per certe istituzioni finanziarie, e noi ci siamo impegnati a prendere le misure appropriate necessarie, che però **non avranno un impatto negativo sui risparmiatori **o in generale".

La questione cipriota

Euronews: *Passiamo ora all'altro problema di rilievo: la questione cipriota. *I negoziati tenutisi l'anno scorso, prima delle elezioni, hanno raggiunto un punto preciso con proposte concrete. Entrambi i lati avevano mappe sul tavolo. Appena 24 ore prima delle elezioni cipriote, il signor Akinci ha deciso di ritirare queste mappe, quelle del lato turco cipriota, precisando che la decisione risaliva a dicembre. Che cosa significa? Siamo tornati al punto di partenza?

Nicos Anastasiades: "È una battuta d'arresto, ma non è la prima. Molte delle convergenze che abbiamo raggiunto nel passato sono state poi ritirate a causa delle pressioni di Ankara. Il peggio è stato a Crans-Montana, in Svizzera, quando abbiamo pienamente soddisfatto i parametri stabiliti dal Segretario Generale. Purtroppo il lato turco e turco cipriota non solo non ha reagito alle nostre proposte scritte in risposta alle questioni sollevate dal Segretario Generale, ma ha insistito nelle sue pretese originali che siano concesse garanzie risalenti agli anni Sessanta, con diritti invasivi, una base militare nella parte settentrionale di Cipro e la presenza permanente dell'esercito turco".

Euronews:Quali iniziative intende intraprendere d'ora in poi?

**Nicos Anastasiades: "**Cercherò di contattare Akinci, naturalmente dopo aver lasciato passare qualche giorno, in modo che il Consiglio nazionale possa riunirsi e discutere delle mosse future. E naturalmente cercherò di organizzare un incontro con Akinci per capire quali siano le sue intenzioni. Come ho già detto, da quanto ha dichiarato il ministro turco Cavusoglu non si prospetta la possibilità che vengano fissati nuovi termini e che si decida in base a quale statuto discuteremo".

Le risorse naturali

Euronews:Tuttavia, mentre i greco ciprioti procedono nella ricerca di giacimenti petroliferi, i turchi continuano a contrastarli. Finché la questione cipriota non sarà risolta, lei vede un problema per lo sfruttamento delle risorse naturali?

**Nicos Anastasiades: "**Osserviamo il comportamento della Turchia con grande compostezza. Non rinunceremo ai nostri diritti sovrani a causa di queste difficoltà. Prenderemo tutte le misure - non militari, naturalmente - che sono necessarie, così che le organizzazioni internazionali, i nostri partner e i paesi coinvolti siano costantemente tenuti al corrente. Continueremo a lavorare sui nostri progetti energetici senza sosta".

Euromed

Euronews:* I paesi dell'Europa centrale e orientale hanno formato un fronte solido e comune su varie questioni. Il gruppo di Visegrad è unito nel dibattito sull'immigrazione e provoca spesso emicranie all'Unione europea. Vedremo accadere qualcosa di simile fra i paesi del sud?*

Nicos Anastasiades: "Il nostro unico obiettivo è di** instaurare un dialogo**, di raggiungere un'intesa sulle posizioni fra i paesi del Med-7, ma non come una coalizione che crei un fronte in seno all'Unione europea. I dibattiti si stanno ampliando al vertice dei paesi dell'Europa del sud, che saranno presto miei ospiti. Siamo stati recentemente a Roma, il prossimo vertice sarà a Cipro, spero a fine marzo".

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