Cinque milioni e mezzo di elettori sono chiamati a dirimere la battaglia politica fra indipendentisti e unionisti.
Urne aperte in Catalogna al termine di uno scontro senza precedenti fra Barcellona e Madrid per una delle tornate elettorali più difficili e atipiche della storia di Spagna. Mai lo Stato spagnolo aveva sciolto un governo regionale ricorrendo all'articolo 155 della Costituzione. E mai era accaduto che parte dei candidati affrontasse la campagna elettorale in prigione o dall'estero come nel caso dell'ex presidente Carles Puigdemont.
Cinque milioni e mezzo di elettori sono chiamati a dirimere la battaglia politica fra indipendentisti e unionisti.
Il blocco indipendentista è vicino alla conferma della maggioranza assoluta in Parlamento, ma dovrebbe comunque rimanere sotto il 50 per cento del totale delle preferenze. Gli ultimi sondaggi lo danno tra i 67 e i 70 seggi, a fronte di un a maggioranza assoluta di 68. Il blocco - cosiddetto - costituzionalista vede una netta prevalenza dei moderati di Ciudadanos.
A misurare la tensione, l'annuncio di un doppio conteggio dei voti da parte dell'organizzazione della società civile indipendentista.