Proteste in vari Paesi venerdì, giorno della principale preghiera per i musulmani, contro il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele pronunciato dal presidente statunitense.
Nei Paesi islamici e arabi la decisione di Donald Trump suscita indignazione: a Istanbul, in **Turchia, **oltre tremila persone hanno protestato contro il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele.
Rabbia anche nel campo profughi palestinese Jaramana in **Siria **venerdì, giorno della preghiera principale per i musulmani. Proteste anche in Libano e in Giordania, unico Paese arabo assieme all'Egitto ad aver siglato la pace con Israele.
"Al Quds (nome arabo per Gerusalemme) è la capitale della Palestina" hanno scandito i manifestanti a Kabul, in Afghanistan, dove sono state bruciate bandiere israeliane e statunitensi.
"Vogliamo che tutti i musulmani del mondo si uniscano e annuncino la Jihad contro gli Stati Uniti e Israele" dice un manifestante.
Centinaia di musulmani sono scesi in strada anche al Cairo, la capitale dell'Egitto, dopo la preghiera alla moschea al-Azhar. Uno di loro afferma: "Il presidente Trump deve sapere che la Palestina è nei cuori di tutti gli arabi, di tutti i musulmani e di ogni persona libera nel mondo".
In segno di protesta l'imam Ahmed al-Tayeb ha annullato l'incontro con il vicepresidente statunitense Mike Pence previsto per il 20 dicembre affermando che "non si discute con chi ruba i diritti alle persone".