La massima istanza degli Stati Uniti convalida l'entrata in vigore del decreto del Presidente che blocca l'accesso al Paese in maniera permanente per i cittadini provenienti da Yemen, Siria, Libia, Iran, Somalia, Corea del Nord, Ciad. Ma questa settimana due corti federali si pronunciano in appello.
Donald Trump incassa un'importante vittoria: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha autorizzato la piena applicazione dell'ultima versione del suo decreto anti-immigrazione giustificato dalla lotta contro il terrorismo.
Il decreto è oggetto sin dagli albori di una dura battaglia legale. L'attuale versione, la terza, firmata da Trump il 24 settembre, vieta in maniera permanente l'accesso negli Stati Uniti per i cittadini di 7 Paesi: Yemen, Siria, Libia, Iran, Somalia, Corea del Nord e Ciad.
Il decreto era stato contestato dai tribunali federali delle Hawaii e del Maryland e questa settiimana sono attese le udienze d'appello. Nel frattempo già in novembre l'amministrazione Trump si era vista concedere un'applicazione parziale da parte della corte di San Francisco.
Il giudizio emanato questo lunedì dalla Corte Suprema permette l'entrata in vigore del decreto - bollato come anti-musulmano - in attesa delle sentenze d'appello di questa settimana.