Rohingya: l'Onu chiede un intervento immediato per fermare la pulizia etnica

Fuggono dai villaggi in fiamme e le donne arrivano in Bangladesh con i traumi e i segni di ripetute violenze sessuali. Secondo l’Onu occorrono 200 milioni di dollari per affrontare la crisi dei profughi Rohingya.
Sono oltre 429.000 le persone fuggite dal Myanmar a fronte della repressione dell’esercito birmano, denunciata dall’Onu come pulizia etnica.
L’alto commissario Onu per i rifugiati descrive una situazione catastrofica.
“Mi ha colpito l’incredibile grandezza dei loro bisogni – dice Filippo Grandi – Hanno bisogno di tutto: hanno bisogno di cibo, hanno bisogno di acqua potabile, hanno bisogno di un riparo, hanno bisogno di un’assistenza sanitaria adeguata. Forse la necessità più urgente è quella di trovare loro una sistemazione adeguata”.
Sono oltre 7 mila le donne che denunciano violenze sessuali e la leader birmana, Aung San Suu Kyi, non va al di là di condanne verbali.
“Le storie che sentiamo dai sopravvissuti sono orribili: abbiamo situazioni in cui le persone sono state violentate da più aggressori”, dice Kate White di Medici senza Frontiere.
A questo si aggiunge che i pescatori Bengalesi si offrono di salvare i profughi solo dietro compenso, mentre l’esercito indiano utilizza granate assordanti e spray al peperoncino per respingerli in Myanmar.