Se in Venezuela l’aiuto non arriva da Washington, forse, potrebbe arrivare da Mosca. Sembra questo al momento il pensiero della diplomazia vaticana. La Santa Sede cerca da tempo di usare il proprio soft power per ergersi a mediatrice fra governo e opposizione a Caracas, fin qui con scarsi risultati.
Una collaborazione sosttolineata a margine di un incontro a Mosca fra il ministro degli esteri Serguei Lavrovb e il segretario di stato cardinale Pietro Parolin.
Così il capo della diplomazia russa: “Abbiamo una posizione comune e vogliamo che si stabilisca un dialogo e allo stesso tempo che si continui la lotta senza quartiere contro terroristi ed estremisti per assicurare una soluzione politica nell’interesse di tutti in un paese o nell’altro”.
Parolin ha ammesso che Mosca potrebbe avere una capacità di convincimento molto forte sul regime chavista di Caracas: “Credo che la Russia possa aiutare a superare un momento così difficile che si protrae del resto da parecchio tempo. Può aiutare perché ha tradizionalmente legami col Venezuela. Credo possa aiutare nel senso di favorire quel negoziato, quella trattativa che è l’unica strada che anche la Santa Sede vede per uscire dall’attuale situazione di crisi”.
Resta da vedere che cosa ne pensino nel paese sudamericano governo e opposizione