Ankara ha aperto provvisoriamente la frontiera con la Siria, permettendo a chi lo volesse di tornare nel proprio Paese per festeggiare.
Oltre 100 mila rifugiati siriani hanno attraversato la frontiera turca nei giorni scorsi, per ritornare nel loro Paese natale e celebrare l’Eid al-Fitr, la festa religiosa che chiude il Ramadan. Ankara aveva deciso di riaprire temporaneamente i valichi di Cilvegozu e Oncupinar, permettendo così il passaggio nelle zone settentrionali siriane, considerate sicure.
“Questa è la prima volta che mia figlia andrà in Siria e conoscerà i suoi nonni e i suoi zii”, ha spiegato una giovane mamma.
L’attraversamento legale della frontiera è stato possibile grazie a un permesso speciale per ‘‘festività religiose”. Nei prossimi giorni, chi lo vorrà potrà ritornare in Turchia, Paese che accoglie 3 milioni di rifugiati. Ma, per alcuni di loro, questo viaggio in Siria sarà di sola andata.
“Le loro case si trovano in zone liberate e non sono in pericolo. Quindi resteranno. Io però sono di Aleppo e la situazione lì non è ancora chiara. La mia casa ad Aleppo per ora non è sicura”, ha dichiarato un uomo siriano.
Dei siriani che hanno attraversato il confine, più del 10% non avrebbe portato con sé il permesso di soggiorno provvisorio, un chiaro segno della mancata volontà di ritornare in Turchia.