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Austria: il destino della casa di Hitler finisce alla Corte Costituzionale

Austria: il destino della casa di Hitler finisce alla Corte Costituzionale
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Di Salvatore Falco
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La donna proprietaria della casa ha sporto denuncia contro la legge di espropriazione

Il villaggio di Braunau in Austria conta meno di 20 mila abitanti, ma lo spettro del concittadino più famoso l’ha portata al centro di uno scontro giudiziario. La decisione di sequestrare la casa dove nacque Adolf Hitler, togliendola al suo attuale proprietario, è infatti finita di fronte alla Corte Costituzionale di Vienna. La donna proprietaria della casa ha sporto denuncia contro la legge di espropriazione, passata lo scorso dicembre.

“L’offerta era più basse della metà, nella migliore delle ipotesi si sarebbe potuto raggiungere la cifra di vendita di una casa normale – dice l’avvocato Gerhard Lebitsch – Non abbiamo ricevuto un’offerta seria e abbiamo deciso di fermare la compravendita”.

L’avvocato ha giudicato illegale il provvedimento. Dal 2011, il palazzo era rimasto disabitato, in quanto il governo e la proprietaria non riuscivano ad accordarsi sul futuro utilizzo della casa, diventata meta dei gruppi neonazisti. L’espropriazione permetterà alle autorità di modificare l’aspetto del palazzo.

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