Il Capo dello Stato torna in carica come guida del partito grazie alla riforma costituzionale di aprile
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato rieletto alla guida del partito della Giustizia e dello Sviluppo (Akp) dopo circa tre anni di assenza, grazie all’entrata in vigore di una prima misura della riforma costituzionale adottata per referendum il 16 aprile.
Unico candidato, Erdogan era certo di essere eletto alla guida del partito che ha co-fondato nel 2001 e che aveva dovuto lasciare diventando presidente della Repubblica nel 2014, come prevedeva allora la Costituzione.
“Coloro che usano le organizzazioni del terrore per tentare di addomesticarci, si renderanno presto conto che si stanno sbagliando. Risolveremo presto i nostri problemi con i nostri alleati amici. Ma quando questa oppurtunità finirà non staremo impalati con mani legate”, ha detto Erdogan nel suo discorso prima del voto.
Il capo dello Stato aveva già annunciato domenica 23 aprile di essere pronto a tornare alla guida del partito di governo. La riforma costituzionale prevede infatti la possibilità per il capo dello Stato di mantenere il suo incarico in un partito politico. La presidenza dell’Akp era stata affidata nel maggio 2016 al premier Yildirim, succeduto a sua volta a Davutoglu, ex primo ministro che aveva sostituito Erdogan dopo le elezioni presidenziali del 2014.