Attentato Parigi, si presenta ad Anversa presunto complice del killer ucciso

Attentato Parigi, si presenta ad Anversa presunto complice del killer ucciso
Di Debora Gandini

Parigi, il giorno dopo l’attacco sugli Champs Elysees, si è risvegliata in un clima di paura e massima allerta, alla vigilia delle presidenziali.

Parigi, il giorno dopo l’attacco sugli Champs Elysees, si è risvegliata in un clima di paura e massima allerta, alla vigilia delle presidenziali. Il cuore della capitale francese è stato di nuovo colpito dal terrorismo. Mentre l’Isil rivendica un gesto preannunciato, emergono particolari sull’attentatore, che avrebbe agito con un complice. Un belga segnalato dalle autorità di Bruxelles si è presentato presentato spontaneamente al commissariato di polizia di Anversa

Del principale sospettato, morto nello scontro a fuoco con gli agenti, si sa che aveva 39 anni. Era noto agli 007 e alla polizia francese, sua l’auto usata per l’assalto. L’identità è stata stabilita, ma non verranno diffusi particolari per non compromettere le indagini”, ha dichiarato il procuratore Francois Molins.

Forse gli investigatori cercano uno o più complici, forse Youssef il belga. Intanto alcune fonti sostengono il soggetto era classificato con la lettera “S”, quella che indica le persone radicalizzate a rischio terrorismo islamico. Nel 2003 sarebbe stato condannato a 20 anni di reclusione per aver tentato di uccidere volontariamente tre uomini.

Da fonti giudiziarie emerge che l’uomo si chiamava Karim, nato in una banlieue a nord di Parigi, dove gli agenti si sono subito concentrati, perquisendo diverse abitazioni, tra cui quella del killer. Un vicino di casa ha raccontato che, Karim, era un solitario, un tipo strano, forse schizofrenico. Potrebbe aver agito in seguito un raptus. C‘è chi sostiene invece che il suo piano era proprio quello di colpire la polizia. Ieri sera Karim l’ha fatto. Sparando nel centro di Parigi.

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