Turchia: dopo il successo di Erodgan nelle urne il suo elettorato ciede ritorno pena di morte. A pagarla saranno prima di tutto i golpisti
Chiede il ritorno della pena di morte nell’ordinamento turco la folla che accoglie Recep Tayyip Erdogan, fresco vincitore del referendum che avvia il paese verso il presidenzialismo.
Lui è destinato a diventare uomo forte del Paese, rischia però di trovarsi di fronte una nazione ingovernabile per le opposizioni. Non migliora la situazione la richiesta che lo AKP, il partito del presidente, gli rivolgerà di tornare a essere ufficialmente un suo iscritto, come reso possibile dalla riforma costituzionale.
Non sembra però disturbare Erdogan l’accusa di essere arbitro e giocatore nella stessa partita: “Me lo chiedete a ogni comizio”, ha detto. “Se Dio vuole il parlamento approverà questa legge sulla pena di morte e io lo accettererò perché non abbiamo il potere di perdonare gli assassini dei nostri martiri”.
Un messaggio chiaro per tutti: se il parlamento, come sembra, permetterà il ritorno del boia nell’ordinamento turco, i primi a farne le spese saranno molti dei presunti golpisti arrestati dopo il fallito putsch dell’anno passato. Sono migliaia. Resta da vedere se il boia sarà chiamato a fare gli straordinari.