Durante la sua visita in Corea del sud, in un periodo di forti tensioni nella regione, il vicepresidente statunitense Mike Pence ha affermato che “non è esclusa alcuna opzione” per risolvere la questi
Durante la sua visita in Corea del sud, in un periodo di forti tensioni nella regione, il vicepresidente statunitense Mike Pence ha affermato che “non è esclusa alcuna opzione” per risolvere la questione nordcoreana. Pence ha precisato che l’obiettivo è garantire la sicurezza attraverso gli sforzi diplomatici, ma che “‘era della pazienza strategica” dell’amministrazione Obama “è finita”.
Il vice di Donald Trump si è recato a Panmunjom, villaggio dove nel 1953 fu firmata la tregua fra le due Coree, tuttora tecnicamente in guerra visto che non fu siglato un trattato di pace, e nella vicina zona demilitarizzata, una striscia di terra fra i due Paesi che nonostante il nome è fra le frontiere più armate al mondo.
Proud to stand shoulder-to-shoulder with US & S. Korean troops at DMZ. Today I reaffirmed that under
POTUS</a> Trump our resolve is undeterred. <a href="https://t.co/q7kBAbotP9">pic.twitter.com/q7kBAbotP9</a></p>— Vice President Pence (
VP) 17 avril 2017
Anche il primo ministro giapponese Shinzo Abe si è rivolto alla Corea del Nord, esortandola a rinunciare a ulteriori provocazioni, a rispettare le risoluzioni delle Nazioni Unite abbandonando il programma nucleare militare.
Poco prima dell’arrivo di Pence in Corea del Sud, Pyongyang ha testato un nuovo missile, che secondo Washington era a medio raggio ed è esploso pochi secondi dopo il lancio. Il giorno prima una grande parata aveva celebrato i 105 anni dalla nascita del fondatore Kim Il-sung.