Nella diaspora turca in Europa sempre più alta la tensione sul referendum costituzionale
Erdogan fascista, libera i nostri compagni grida la folla.
A Bruxelles, la tensione fra i pro e i contro il referendum costituzionale in Turchia è sfociata in scontri che hanno provocato almeno quattro feriti, uno dei quali è grave, dopo aver ricevuto una coltellata allo stamaco.
Gli incidenti sono avvenuti davanti al Consolato, dove i turchi residenti in Belgio stavano votando in anticipo in vista della consultazione che si svolgerà nella madre patria il 16 aprile.
Un’attivista anti-governativa avverte:
Ci sono i nostri amici nel Consolato, fanno gli scrutatori. Se dovesse succedere loro qualcosa, sappiano che lo demoliremo il Consolato.
Un cambio di regime
Il referendum sta esacerbando le tensioni, fuori e dentro la Turchia. Secondo i suoi detrattori, il presidente Recep Tayyip Erdogan intende accentrare il potere sancendo nella costituzione quello che ha già cominciato a fare nella pratica del potere.
In particolare si tratterebbe di trasformare la repubblica, ancora formalmente parlamentare, in repubblica presidenziale, con il capo dello stato che avrebbe in mano direttamente l’esecutivo e potrebbe restare, contemporaneamente, anche leader politico del proprio partito. La figura del primo ministro verrebbe abolita.