Juncker: "scandalizzato" dalle parole della Turchia

La crisi diplomatica tra Turchia e Olanda entra ufficialmente nelle sedi istituzionali europee. Sullo sfondo l’ultimo attacco del presidente turco contro gli olandesi, chiamati prima “nazisti” e poi citati in merito al massacro di Srebrenica del 1995 che, secondo Erdogan “non riuscirono ad impedire”. Il Presidente della Commisione Ue Juncker intervenendo oggi a Strasburgo ha definito “vergognose” le parole usate contro i Paesi Bassi:
“Sono scandalizzato da quanto è stato detto dalla Turchia sull’Olanda, sulla Germania e gli altri. Non accettero’ mai questo paragone con i nazisti…. è totalmente inammissibile e chi fa una cosa simile si distanzia dall’Europa e non si esercita all’ingresso all’interno dell’Unione Europea. L’Unione Europea non sta entrando a far parte della Turchia è la Turchia che sta entrando a far parte dell’Unione Europea”.
I will never accept comparison between Nazis & governments currently in power. #Turkey is distancing itself from EU. https://t.co/u5Oo1AMJACpic.twitter.com/ZCbr9nMFXf
— Jean-Claude Juncker (@JunckerEU) 15 marzo 2017
Nel botta e risposta è intervenuto anche il ministro turco per l’Europa Omer Celik che ha parlato della necessità di rivedere l’accordo con l’Ue sui profughi.
Un accordo quello sui migranti tra Ue e Turchia, firmato un anno fa che nella versione originale prevede l’appoggio di Ankara nel blocco dei flussi migratori in ingresso in Europa e l’erogazione di fondi per gli aiuti umanitari in cambio della liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi all’interno dell’Unione.