I musulmani di Schilderswijk (Aja): "Wilders non può cacciarci"

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Nel quartiere più multietnico d'Olanda, il risentimento contro il leader ultra-conservatore

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I valori nazionali e l’identità sono stati temi caldi nella campagna elettorale per le politiche in Olanda. James Franey di euronews è andato all’Aja nel quartiere popolare di Schilderswijk, dove l’85 per cento dei residenti sono immigrati di prima e seconda generazione. Molti sono i figli dei lavoratori che arrivati in Olanda dopo la seconda guerra mondiale. Vengono da Marocco, Turchia, Indonesia e Suriname. Qui opinione condivisa è che non valga la pena perdere tempo con la retorica anti-immigrato di Geert Wilders, il candidato ultraconservatore del partito per la libertà.

#Schilderswijk social democratic #PvdA was largest party here in last #elections Now many vote for new party against #racism#Denkdwnews</a> <a href="https://t.co/Y1FRlEpXEj">pic.twitter.com/Y1FRlEpXEj</a></p>— Thessa Lageman تيسا (thessalageman) 15 marzo 2017

Ecco cosa dice un residente: “Quello di cui veramente sono convinto è che abbiamo bisogno di un partito che unisca, non di uno che divide. Ora le persone qui sono etichettate e ripartite in gruppi: loro sono musulmani, loro sono olandesi, loro sono del Suriname. Loro sono gialli, loro sono neri, questi altri sono mulatti. Ma ciò che conta è che siamo tutti olandesi e noi viviamo in questo Paese. Possiamo avere contrasti ma alla fine dobbiamo andare avanti insieme. Se non c‘è un partito che si batte per questo, ho poche speranze di vedere un’Olanda migliore”.

C‘è chi si porta avanti e immagina una vittoria della destra di Wilders. Ecco cosa significherebbe l’applicazione del suo programma per quest’uomo d’origine turca:
“Immaginiamo che Wilders vinca. Tutti i corani sarebbero rimossi dalle case e le moschee chiuse. Come si può volere una cosa del genere? Io sono un cittadino olandese, sono religioso e lui mi vuole sbattere fuori dall’Olanda se faccio qualcosa che non va, dico tanto per fare un esempio. Perché? Io ho un passaporto olandese, non può cacciarmi, io sono già qui. Non è un programma realizzabile, lui parla, twitta, dice cose che fanno si che gli uni e gli altri si guardino con occhi diversi. Invece abbiamo bisogno solo di essere reciprocamente gentili”.

Tra i residenti del quartiere multiculturale di Schilderswijk l’idea che Wilders parli con toni populisti e generici dei migranti, mettendoli in una categoria indistinta, non piace. Ecco una donna del Suriname:
“Non siamo tutti uguali, ci sono gruppi che fanno bene, cercano di fare il loro meglio e comunque, fanno ciò che devono. Ma lui mette insieme tutti i musulmani, questo non mi piace, non può parlare così”.

Il risentimento da parte di migranti che da generazioni vivono in Olanda è tanto e cresce insieme ai discorsi populisti, ai programmi politici ultraconservatori e sovranisti. Ecco cosa dice un cittadino olandese di origini marocchine: “Penso che convivere, e farlo bene, sia una buona cosa. Abbiamo vissuto qui per 50 anni. I miei figli e i miei nipoti sono cresciuti qui, sono sempre stati qui. Ora arriva qualcuno e dice ‘ve ne dovete andare, o stai alle mie regole o vai’. Siamo gente qualunque e all’Olanda facciamo del bene”.

euronews: “Sta parlando di Geert Wilders?”

“Si. È sgradevole. Discendiamo tutti da Adamo ed Eva, siamo tutti esseri umani”.

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