Elezioni Paesi Bassi, alta affluenza alle urne. Un test cruciale per l'Europa

Elezioni Paesi Bassi, alta affluenza alle urne. Un test cruciale per l'Europa
Di Debora Gandini

Elezioni politiche nei Paesi Bassi. Alle 13 affluenza al 33% contro il 27% delle ultime elezioni del 2012

C‘è chi scommette che sarà l’immigrazione l’ago della bilancia nelle urne olandesi. Intanto la partecipazione elettorale è ben oltre le aspettative per queste politiche nei Paesi Bassi che sono un primo test chiave per l’Unione Europea. Alle 13, secondo l’Ipsos, l’affluenza si attestava intorno del 33% contro il 27% delle ultime elezioni del 2012.

Una sfida dove gli occhi sono tutti puntati su Geert Wilders, il candidato del Partito per la Libertà, il leader dell’estrema destra anti-Islam ed euroscettico che sorridente si è presentato ai seggi di primo mattino. “E’ in gioco il futuro del Paese e spero che saremo noi a vincere. Comunque vada, il nostro partito ha giocato un ruolo fondamentale. Molta gente andrà a votare, ed è la cosa più importante per la democrazia”, ha sottolineato Wilders ai giornalisti che lo aspettavano fuori dal seggio.

In un panorama politico particolarmente frammentato, cerca il suo terzo mandato il premier uscente, il liberale di destra Mark Rutte, leader del Partito popolare per la libertà e la democrazia, dato per favorito. “Questa è una possibilità per una grande democrazia come i Paesi Bassi di fare il punto della situazione per fermare un comportamento sbagliato che ha portato al populismo”, ha dichiarato il premier uscente Rutte. “Certo bisogna fare attenzione perché c‘è ancora il rischio di risvegliarsi con Geert Wilders e i suoi in festa.”

28 i partiti in lizza in queste elezioni dominate dal tema dell’identità, del multiculturalismo e dalla crisi diplomatica con Ankara. La Camera dei Rappresentanti olandese è composta da 150 seggi che sono assegnati con sistema proporzionale a circoscrizione unica a livello nazionale.

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