"Accuse ridicole" risponde Berlino, mentre resta in carcere il giornalista della Die Welt accusato da Ankara di essere un agente dei servizi tedeschi.
Tensione alle stelle tra Ankara e Berlino dopo l’allarme bomba scattato nella città di Geggenau in seguito all’annullamento, da parte delle autorità tedesche, di tutti i comizi elettorali rivolti alla comunità turca in vista del referendum pro Erdogan di aprile. Mentre il giornalista della Die Welt arrestato a Istanbul resta in carcere con l’accusa di fare propaganda terroristica, il presidente turco punta il dito contro Berlino:
“Devono essere messi sotto processo per supporto e complicità col terrorismo, la situazione è ovvia ed evidente – ha tuonato Erdogan – Ora ci chiedono: ‘perchè state sollevando questa questione?’. Aspettate, rispondiamo noi, abbiamo solo cominciato. Spiegheremo in tutti i consessi internazionali quello che avete fatto”
La Germania definisce ridicole le accuse del Presidente turco e chiede a gran voce la liberazione del corrispondente da Istanbul della Die Welt, Deniz Yucel, accusato da Ankara di essere un membro del pkk al soldo dei servizi segreti tedeschi.
In Germania risiedono circa un milione e mezzo di cittadini di origine turca che il 16 aprile saranno chiamati a votare al referendum proposto da Erdogan per rafforzare i suoi poteri.