I cittadini messicani rispondono a Donald Trump.
I cittadini messicani rispondono a Donald Trump. Oltre 20.000 persone soltanto a Città del Messico sono scese in piazza per esigere il rispetto del Presidente degli Stati Uniti ed chiedere al Capo dello Stato Enrique Peña Nieto il massimo dell’intransigenza contro la volontà di Trump di costruire un muro di separazione tra i due Paesi vicini.
“È una politica che minaccia i diritti di tutti quanti, i diritti dei nostri migranti negli Stati Uniti, e che mette a rischio l’economia messicana” dice l’attivista e Presidente del collettivo “Causa Comune” Maria Elena Morera.
“Come messicani” sostiene una manifestante “dobbiamo esigere dal nostro governo, ed in particolare da Enrique Peña Nieto e dal Ministro degli Esteri Luis Videgaray, che siano all’altezza del loro ruolo, che ci difendano, che difendano la sovranità nazionale di fronte agli attacchi che sta mettendo a punto il governo degli Stati Uniti”.
La promessa elettorale di Trump di costruire un muro che impedisca l’arrivo di quelli che ha definito “bad hombres” ha innescato una grave crisi diplomatica tra i due Paesi. Peña Nieto ha annullato la visita a Washington prevista per lo scorso 31 dicembre. Trump insiste sul fatto che l’ipotetico muro debba essere costruito a spese del Messico. Secondo le stime dello stesso governo Uso, la costruzione di un muro di separazione tra Messico e Stati Uniti costerebbe circa 21,6 miliardi di dollari.